il libro raccontato attraverso le immagini...
seconda parte
- Lei crede davvero all'esistenza delle streghe? - gli chiese quest’ultimo con trepidazione. Lotario assunse un’espressione gelida e distaccata. I suoi occhi brillarono in un silenzio indecifrabile. Sul suo viso imperturbabile, che non aveva la minima traccia di umanità, era impressa la sapienza enigmatica di un mascherone sacro, imperscrutabile per un profano moderno...
Il potere malefico delle streghe si è diabolicamente potenziato nel mondo moderno dove regnano tremende le tenebre e il caos, dove le cose vanno alla rovescia, in senso inverso alle leggi naturali - annunciò in un cupo tono esaltato.
Impietrito dall’orrore che il luogo oscuro e asfissiante suscitava e dalla loro compagnia inquietante, Rodolfo corse affranto verso la porticina che immetteva nella chiesa...
urtò senza volerlo le tetre lastre tombali marmoree, appena sporgenti dalla pavimentazione, dove riposavano da secoli gli avi dei Giraudo...
Nel borgo maledetto, sotto al castello, vive un’orribile vecchia di nome Lena. Dicono che sia una maga, una guaritrice. Quella donna ultracentenaria è l’unica persona rimasta nella zona a conoscere le antiche tradizioni magiche femminili precristiane, tramandate di madre in figlia di generazione in generazione...
- Domani andremo a fare un sopralluogo nella sporca spelonca dove va a dormire, aldilà del Ponte del diavolo -, concluse in tono concitato...
Imboccò lo stretto sentiero fangoso che serpeggiava nel verde e quando si aggirò nuovamente nella frazione deserta, fissò dal basso le mura grigie del castello, con un profondo senso di inquietudine...
Lena si trascinò verso la porta di legno marcescente del tugurio e lo invitò a seguirla. Gli mostrò una stanza soffocante, immersa nel buio, che un tempo doveva essere stata una cucina. Nel mezzo, era stato eretto un rozzo altare di massi, sormontato da un bouquet di fiori appassiti...
L’interno della bicocca dove dormiva esalava un lezzo orrendo di putrefazione, ed era pieno di gattacci randagi che piagnucolavano lugubremente...
Si avvicinò con circospezione al gruppo di vecchie catapecchie fatiscenti che cingevano la chiesetta sconsacrata in un anello misterioso perfettamente circolare. Udì dei rumori leggeri provenire dal cortile interno di una buia casetta di pietra; si appressò all’uscio malridotto e riconobbe le scarne fattezze della Lena che rovistava ingobbita tra gli sterpi.
Restarono lì fino a tarda sera. Verso la mezzanotte, avvicinandosi l’ora di chiusura l’ostessa si accostò ai tavoli apparecchiati e invitò cortesemente i clienti, ancora numerosi e schiamazzanti, ad avviarsi verso l’uscita.
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